Ma ora che un suo gentile obbligantissimo foglio mi assicura ch'egli è già in istato di più placidamente ascoltarmi, eccomi a riconoscere solennemente, come è mio debito, il novello arcadico archimandrita: ad esporgli i trasporti del mio contento in così considerabile acquisto della nostra pastorale adunanza: e la mia tenera riconoscenza per l'affettuoso pensiero di condirmi un così lieto avviso con espressioni ben più degne del suo bel cuore che delle mie circostanze. Se l'età (scusa ormai purtroppo legittima dell'insufficienza mia) non mi lascia aspirare a qualche parte di merito nell'esecuzione de' gloriosi disegni che a vantaggio del Parnaso italiano si van già maturando nella feconda sua mente, non iscemerà però né di fervore i miei voti, né di fiducia le mie speranze, che già mi rappresentano il nostro Parrasio più frondoso e più verde, più fiorite le sponde del nostro Alfeo, più sonore le nostre sampogne, e tutta più ridente e più bella la nostra Arcadia. E sarà la misura de' miei desiderii pienamente colmata se il giustamente esaltato Nivildo vorrà contar fra le altre cose alla sua custodia commesse anche la rimembranza ed il nome del suo fedelissimo Artino.
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A CATERINA MAGGI DE' CALVI
Vienna 10 Dicembre 1772.
Se mi fosse noto il benefico seduttore che ha saputo inspirare a V. S. illustrissima tanta parzialità a mio vantaggio, non trascurerei certamente alcuna specie di preghiera o d'ufficio per impegnarlo a stabilirmi in un possesso nel quale io temo a gran ragione di non essere abile a conservarmi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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