Mi fu reso ben tardi da questa dogana, ed ancor così molle che la mia impazienza di leggerlo ha dovuto astenersi per alcun giorno dal maneggiarlo, per non togliergli affatto la qualità di leggibile. Si è reso finalmente trattabile, ed ho potuto a dispetto de' suoi disastri a mio bell'agio vagheggiarlo e riconoscervi tutte le sue native bellezze. Egli è degno del padre e dell'occasione, e particolarmente per la mirabile docilità con la quale ei seconda la prudente ed ingegnosa idea dell'Autore di far riconoscere il figurato nella figura, e di somministrare alla nobile gioventù destinata a rappresentarlo, le non mendicate opportunità di far mostra della sua destrezza. Me ne congratulo con Vostra Paternità illustrissima, e non meno de' bei sonetti che l'accompagnano: ma specialmente di quello che, manoscritto, forma una obbligante lettera a me diretta. Parmi (forse per lusinghiera illusione dell'amor proprio) che il calore dell'amicizia abbia comunicato a questo qualche grado di superiorità sul merito de' suoi fratelli. Per procurare a' suoi poetici sudori applausi e più grandi e più degni de' miei, mi approfitterò oggi del comodo che mi si presenta di far passare il suo Ciro alle mani dell'Altezza Reale della serenissima arciduchessa Marianna, principessa di superiori talenti e giudice non meno illuminata che eccellente cultrice delle belle arti. Mi continui la sua affettuosa parzialità, e mai non cessi di credermi.
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A ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL - NAPOLI
Vienna 16 Dicembre 1772.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Autore Vostra Paternità Ciro Altezza Reale Marianna Dicembre
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