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      Nella superba ode di cui la sua lettera è formata si palesano abbastanza e quei nobili affettuosi trasporti che cagiona nel suo cuore la sola idea della virtù, creduta da lui per mia buona sorte la principal sorgente de' miei pensieri: e si ravvisa il lucido vigore, l'eletta fecondità e le ricche merci delle quali è la sua mente mirabilmente fornita. Me felice s'io potessi a giusto titolo attribuirmi ciò che egli generosamente mi dona! Ma se tanto ha potuto in questo, a mio vantaggio, ingannarsi, non s'ingannerà certamente se vorrà credermi quindi innanzi con la più grata e costante stima.
     
     
     
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      A CARLO BUZZANO - ROMA
     
      Vienna 18 gennaio 1773.
     
      Rispondo alla vostra del 2 del corrente in primo luogo per non lasciarvi troppo lungo tempo senza una lettera, e poi per mettere in riposo l'animo vostro, che mi pare ancora agitato dal dubbio ch'io sia stato sdegnato contro di voi. Non è vero, caro Buzzano, ch'io sia sdegnato, ma è vero che in una vostra lettera voi vi lamentaste con tanto fervore degl'incomodi che voi soffrite, che mi parve che aveste perduta la pazienza e che non foste d'umore di tirare innanzi l'impegno che avete preso. E perciò desiderai d'essere informato dei vostri veri sentimenti perché servissero di regola ai miei. Le sincere proteste che voi mi avete replicate nelle vostre susseguenti, con molta mia consolazione mi hanno rassicurato: onde mi fido più che mai alla vostra fedele, caritatevole e costante cura per la conservazione del povero avvocato mio fratello, che sempre di nuovo vi raccomando, assicurandovi ch'io contraccambierò le meritorie assistenze che il mio fratello esige da voi, come usate con la mia persona medesima.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Buzzano