Addio.
2069
A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 23 Gennaio 1773.
Credo così affettuosi e così sinceri, mio caro signor Grisi, gli auguri che mi fate in occasione del nuovo anno, ch'io me ne compiaccio infinitamente, a dispetto dell'abborrimento che questa rancida, incomoda e noiosa adulazione mi par che meriti fra i veri amici. Io, imitando il candore de' vostri, vi rendo il contraccambio de' voti miei augurandovi tutti quei beni che sono necessari a fabbricar la nostra tranquillità, e che dovrebbero essere la meritata ricompensa del savio vostro ed esemplare contegno.
M'affliggono le strettezze che costì si soffrono: e tanto più quanto son meno palesi le cagioni che le producono, e perciò più difficile il consolarsi, immaginando almeno i rimedi che potrebbero terminarle. Mi congratulo con la vostra prudenza, che vi ha saputo mettere in istato di non sommergervi nella tempesta universale; benché non possa difendervi dal sentirne l'agitazione. Da bravo piloto come voi siete, non perdete la tramontana, e continuate a credermi in qualunque vicenda.
2070
AD ADAMO CHIUSOLE - ROVERETO
Vienna 29 Gennaio 1773.
Pensa saviamente da suo pari il mio riverito signor conte di Chiusole disponendosi a promovere le sue ragioni per ottenere dalla imperiale beneficenza una da lui così ben meritata distinzione: ma si esporrebbe all'evidente rischio di non conseguirla confidando le sue speranze ad uno fisicamente e moralmente così inabile commissario come son io. Un uomo che non ha mai frequentate altre vie che quelle del Parnaso, e che per legge universale di tutta l'umanità sente già scemato il vigore e l'attività necessaria a qualunque ufficio civile, è istrumento non solo inutile, ma dannoso all'esecuzione d'un tal disegno.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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