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      Deh faccia una volta, riveritissimo mio signor Greppi, qualche picciola prova di comandarmi. Chi sa se l'avido desiderio d'ubbidirla non renda abile la mia insufficienza? Non solo V. S. illustrissima mi onora della gratuita sua invidiabile affezione, ma la trasfonde ancora in tutto ciò che le appartiene. Il signor don Marco, suo degnissimo figliuolo, me ne ha convinto nella sua dimora in questa Corte, e con l'assiduità della desiderabile sua compagnia e con le sue amorose epressioni, che non han bisogno d'altro mallevadore della loro sincerità che l'amabil candore dell'animo che a lui trasparisce visibilmente nel volto. Le rendo con la dovuta usura i cortesi auguri, de' quali gli è piaciuto onorarmi: e pieno di riconoscenza e d'ossequio invariabilmente mi dico.
     
     
     
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      A CARLO BUZZANO - ROMA
     
      Vienna 15 Febbraio 1773.
     
      Dalla vostra del 30 del passato, che per cagion delle cattive strade ho ricevuta qualche giorno più tardi del solito, sento la continuazione dello stato del povero avvocato mio fratello, nella quale non trovo altro motivo di consolazione che il pensare che egli non è almeno tormentato da alcun dolore, e che si trova attentamente assistito da un fedele, prudente e cristiano domestico come voi siete, ed al quale intendo d'essere io obbligato a nome proprio di tutte le cure che sono necessarie in così incomoda commissione. Su questa fiducia continuate a secondar le mie premure con la solita esperimentata onoratezza: e non dubitate della dovuta corrispondenza.
      La signora Vittoria Tesi, a dispetto della sua molto avanzata età, contro l'espettazione comune ha sofferte e superate due mortalissime infermità, e si è perfettamente rimessa in salute.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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