2076
     
      A CARLO BUZZANO - ROMA
     
      Vienna 8 Marzo 1773.
     
      Dalla vostra del 20 dello scorso febbraro sento l'assalto della febbre inaspettata che ha sorpreso il povero mio fratello: e mi giova sperare che non avrà considerabili conseguenze, non avendole ancora minacciate nel tempo che voi scrivevate la suddetta ultima vostra lettera. Non ve lo raccomando di nuovo perché son sicuro della vostra attenta fedeltà e del vostro buon cuore. Già sapete che per le spese straordinarie che possono occorrere, non avendo voi denaro, basta che ne dimandiate a mio nome al signor marchese Belloni, che con vostra ricevuta non mancherà di somministrarvene a misura del bisogno. Se la spesa del porto ed affrancamento delle lettere, rese più frequenti dalla necessità d'informarmi, scompone i vostri conti delle continue spese ordinarie domestiche, tenetene un conto a parte, ed io a parte lo pagherò. Addio. Conservatevi e credetemi il vostro.
     
     
     
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      A CARLO BUZZANO - ROMA
     
      Vienna 8 Marzo 1773.
     
      Avea mandata alla posta un'altra mia lettera, che con questa riceverete, quando mi è stata recata la vostra del 24 febraro con la funesta notizia della morte del povero avvocato mio fratello. Figuratevi il mio dolore, e misuratelo dall'amore ch'io gli ho portato, e del quale voi avete vedute le prove. La ferita è così fresca ch'io non sono ancora capace né pure di lamentarmi. Mi abbandono alla vostra fedeltà ed alla vostra prudenza, e vi replico che dal signor marchese Belloni avrete, richiedendolo, il denaro che può bisognarvi per le occorrenze presenti: al resto ed a voi siate sicuro ch'io non trascurerò di pensare, subito che sarò in stato di pensare a me stesso.