2083
A PAOLO BINDI - ROMA
Vienna 29 Marzo 1773.
Approfittandomi dell'occasione che mi obbliga ad incomodar V. S. illustrissima due volte l'anno con le mie lettere, le rinnovo la confessione de' debiti miei verso la costante sua cortese prontezza nel favorirmi: e nel darle conto del prospero stato di mia salute, l'auguro e lo desidero diuturnamente felice alla sua. Si risolva una volta a somministrarmi qualche opportunità d'ubbidirla, e secondi l'impazienza mia di convincerla della sincerità, della stima e della gratitudine, con le quali non cesserò mai d'essere.
2084
A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 29 Marzo 1773.
L'aria serena dell'ultima vostra gratissima lettera, scritta di Modena il 16 del corrente, mi ha trovato in istato bisognoso di consolazione per la perdita dell'unico mio fratello, anzi dell'ultimo consanguineo che mi restava, uomo di lettere e di probità, avvocato in Roma ed autore di alcuni stimabili trattati, particolarmente di uno intitolato De lege regia. Egli ha cessato di vivere poche settimane sono in Roma, avendo incominciato a morire due anni prima, abbandonato a poco a poco dalle forze fisiche e quasi affatto dalla memoria. Io so perfettamente tutte le ragioni che esigono la mia rassegnazione, ma sento che la natura non si lascia defraudar de' suoi dritti. Onde compatitemi, carissimo signor Rovatti, se questa lettera sarà poco lieta e poco diffusa.
In primo luogo prego il Cielo che vi mantenga sempre nella situazione tranquilla e ridente in cui il tenore della vostra lettera mi assicura che presentemente vi ritrovate, libero dall'assedio in cui tenevano la vostra mente quelle nere falangi d'idee funeste che coprivano del loro tetro colore quanto vi usciva dalla penna ed in versi ed in prosa.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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