Questo mi convince che tutti i vostri umori si son messi nel loro equilibrio: e se ha conferito a questa operazione il cavallo sul quale vi siete scosso, merita d'avere un luogo distinto fra le costellazioni.
Mi congratulo con voi del tesoro acquistato ne' manoscritti del dottissimo Valisnieri: tesoro che, caduto fra le vostre mani, ostenterà tutto il suo nascosto valore mercé la vostra perspicace intelligenza e la vostra indefessa applicazione.
Non vi parlo di quei numerosi eserciti d'insetti de' quali mi accennate i nomi, perché non saprei che dirvene: e perché non sono in istato ancora di trattenermi m alcuna materia, se non se in quella che non ammette per ora nell'animo mio distrazione alcuna. Addio, caro signor Rovattí. Compatite e riamate.
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A MARIA FORTUNA - AREZZO
Vienna 1 Aprile 1773.
L'eccessiva gratitudine della valorosa Isidéa per la giustizia ch'io le rendo, fa l'elogio del suo bel cuore: come qualunque sua poetica produzione fa quello della sua mente. Prova d'entrambe queste verità è la leggiadrissima anacreontica che si è compiaciuta di scrivere per onorarmi. Il costante, affettuoso tenore che la rende amabile, ed il regolato calore per cui ella è sempre varia, luminosa e vivace, han dritto di renderle favorevole ogni lettore; ma particolarmente me che non ho ragione d'arrogarmi veruna specie di merito atto ad eccitar alcun estro nelle vezzose abitatrici di Parnaso. Onde tanto è legittimo quella della mia gratitudine verso di lei, quanto è gratuito dono quello della sua a mio riguardo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Valisnieri Rovattí Isidéa Parnaso
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