La confessione provata della mia insufficienza spero che non mi diminuirà nell'animo suo la benevola propensione di cui mi onora, e che non lascerà per questo di credermi con la più affettuosa stima e col dovuto rispetto.
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A CARLO BUZZANO - ROMA
Vienna 15 Aprile 1773.
Confronto perfettamente con l'ultima vostra del 27 di marzo quella che sotto la medesima data mi è pervenuta dal nostro signor marchese Belloni, con le vostre due ricevute di scudi 92,12 per le spese del mortorio, e di scudi 200 del mio gratuito dono, che vi ho fatto in ricompensa del fedel servizio da voi prestato al povero mio fratello. Mi soggiunge il medesimo che vi pagherà esattamente le due mesate di aprile e maggio solamente nella somma di scudi 25 per mese, come io ho disposto: e mi dice che vi ha lasciato il libero possesso de' mobili e de' libri, o altro che si è trovato in casa: del che non dubito, benché voi non ne facciate la minima parola. So certo che la vostra gratitudine corrisponde al piacere col quale io ho procurato secondo le mie forze di ricompensarvi, e desidero che il vostro giudizio e la vostra industria vi renda più utili le mie beneficenze di quello che in se stesse non sono.
Per secondare le vostre istanze sono andato a trovare questo degnissimo monsignor nunzio Visconti: gli ho parlato lungamente di voi, e non gli ho lasciato ignorare alcuno degli argomenti per i quali io vi credo uomo abile, onesto e fedele, ed ho concluso il mio discorso pregandolo, quando sia possibile, che venendo in Roma voglia concedervi un luogo fra' suoi familiari.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Belloni Visconti Roma
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