Egli, secondando l'adorabile suo carattere e la parzial bontà di cui mi onora, mi ha subito risposto ch'io gli dessi in scritto il vostro nome: ma ha poi soggiunto che la sua promozione non è certamente così vicina come in Roma si crede, e che egli, quando questo succeda, non può fermare alcuno al suo servizio prima di essersi in Roma restituito, per ragioni molto prudenti ed incontrastabili. Ciò non ostante io ho formata una memoria, e ritornando da monsignor nunzio l'ho di nuovo raccomandata e consegnata nelle proprie sue mani. Voi vedete, caro Buzzano, che queste sono speranze lunghe ed incerte, e se non volete affatto abbandonarle non dovete almeno farvi sopra gran fondamento, ma mettere in opera il vostro ingegno ed i mezzi che io ho potuto somministrarvi per preservarvi dai bisogni futuri.
Aspetto la notizia della partenza del fascetto delle scritture, e desiderandovi tutte le prosperità immaginabili mi confermo con tutto il cuore il vostro.
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A DOMENICO CAIAFA - TEBAIDE
Vienna 17 Aprile 1773.
Ho letta, amico carissimo, e riletta per impulso dell'affetto ch'io porto all'autore, la vostra sestina, non avendo mai onorate di questa ripetizione di lettura né pur quelle del Petrarca, tanto cotesta specie di componimento m'è riuscita odiosa fin dalla mia infanzia alle lettere. Essa è una faticosa puerile inezia da maritare con gli anagrammi, gli acrostici e cronografici, mette in ceppi la ragione, rende sterili le menti le più feconde, ed in vece di quell'armonia seduttrice ch'è il fisico incantesimo della poesia, produce un noioso frastuono da scorticar le orecchie le meno delicate.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Roma Roma Buzzano Petrarca
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