All'amante di madonna Laura è giusto che si perdoni l'esservisi imbarazzato. La tirannia della moda che ne regnava nel secolo in cui scrisse difende lui, siccome l'abbandono universale che a' dì nostri si è fatto d'un tale abuso della pazienza de' poeti e di coloro che li ascoltano, condannerebbe quelli che volessero rinnovarlo a dispetto del generale abborrimento. La vostra sestina è felice quanto le sue catene comportano, e non v'è cosa che se ne possa riprendere; onde non avete di che rimproverarvi se non se della scelta del metro, che per mio consiglio dovete anatematizzar per sempre, se non volete disseccar la vostra vena e beccarvi inutilmente, anzi dannosamente, il cervello. Addio, caro amico. Gradite la sincera ed affettuosa escandescenza, riamatemi e credetemi.
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A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 19 Aprile 1773.
È pur troppo vero, carissimo signor Grisi, che le primavere ritornano, ma noi non usciamo perciò mai dall'inverno, nel quale ci andiamo continuamente inoltrando: ma è pur vero egualmente che tutte le stagioni hanno le loro particolari e giovevoli circostanze, e tocca a noi di metterle prudentemente a profitto. Parlatene con cotesto degnissimo Padre provinciale, che, gran maestro di morale, vi esporrà molto meglio ch'io non farei la solidità di questa sentenza, ma prima riveritelo divotamente a nome mio ed assicuratelo che io gli rendo un ampio contraccambio della cortese memoria di cui mi onora.
Voi vorreste tentarmi di vanità, mio caro signor Grisi, trascrivendomi il paragrafo dell'erudito cavalier ferrarese vostro corrispondente: ma la Providenza che mette in equilibrio tutti i mali ed i beni della vita umana ha congiunta agli svantaggi dell'età mia una ben utile cognizione di me stesso, che in gioventù non si gode e che serve ora di valido preservativo contro seduzioni tanto efficaci.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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