Né cessate mai di credermi.
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A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
Vienna 10 Maggio 1773.
Non ho altra notizia della seconda ristampa genovese degli scritti miei, se non se l'istanza che tempo fa mi fu fatta da Genova di qualche mia composizione inedita per accreditarla, istanza alla quale io non credei opportuno condescendere. Ho giorni sono ricevuto da Parigi i tre primi volumi d'un'altra seconda ristampa, in sei piccoli volumetti, molto corretta e decente, che a questa ora sarà compiuta, ed essendo portatile e d'un prezzo più discreto dell'antecedente, troverà in Francia e altrove più facilmente compratori. Sono più parziale per quella di Genova, perché le sono debitore d'un affettuosissimo foglio di V. S. illustrissima in cui si conferma la mia fiducia della desiderata continuazione dell'amor suo, da me perfettamente contraccambiato. La mia salute è migliore di quello che l'età mi autorizza a pretendere, ed io la vado conservando non esponendola più a' capricci delle Muse: ma per non imputridire nell'ozio ho scritto in prosa un Estratto della Poetica d'Aristotele, dove con l'occasione di confessare ingenuamente quel ch'io ne intendo, dico i miei pareri sulla natura della poesia e dell'imitazione, e quella non comunemente conosciuta verità che la non interrotta esperienza di oltre cinquant'anni mi ha convincentemente scoperta. Mi trovava avere, già da molto tempo fa, compiuto una traduzione della Lettera d'Orazio a' Pisoni sull'Arte poetica in verso sciolto, della quale io sono passabilmente contento, ma ora mi è paruta bisognosa di note: le ho intraprese e son già quasi terminate.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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