Egli si è mostrato meco amico e divoto e di Marte e d'Apollo: la via per la quale coraggiosamente s'incammina mi convince del suo genio guerriero, ed un suo sonetto, che mi recitò sopra un ritratto fatto dal Batoni del nostro Cesare, mi ha persuaso che volendo efficacemente ei potrebbe fabbricarsi un alloggio in Parnaso. Ho esercitata la sua pazienza con le mie interrogazioni intorno alla degna ed a me cara vostra persona ed al contraccambio d'affetto che mi rendete, di cui, a mille prove già persuaso, mi solleticano sempre dolcemente le replicate confermazioni. Ei mi ha fatta una minuta descrizione del magnifico ed elegante Serbatoio e di tutto il vostro, conveniente ad un General custode, pastoral domicilio: né saprei spiegarvi quale specie di compiacenza mi abbia intimamente cagionata la mia coabitazione con esso voi almeno in effigie.
Il nostro signor Lelmi è impazientissimo di andare al suo quartiere e d'incominciare il suo militare tirocinio, ma il ritardo delle sue spedizioni lo trattengono suo malgrado in Vienna. Ei compra un posto in un reggimento, è perfettamente d'accordo col venditore, ed il denaro è depositato: ma il venditore non ha ancora in iscritto la promessa permissione di vendere, trattenuta cred'io dalla peregrinazione dell'imperatore per l'Ungheria e per la Transilvania. Intanto non perde tempo, ma si va in quest'ozio addestrando al maneggio delle armi ed alla lingua tedesca. Mi commise ieri di riverirvi a suo nome, ed io nell'ubbidirlo vi abbraccio, e vi confermo la costanza della ossequiosa mia stima e della tenera amicizia con cui sarò invariabilmente.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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