Una maschia eloquenza che può a questo segno esser nobile e grave, senza divenir mai aspra ed oscura; esser breve e concisa, e conservarsi sempre lucida e sonora; che sa far pompa opportunamente de' suoi tesori nelle faconde narrazioni ed orazioni nelle quali talvolta si spiega, e sa limitarsi ad una succinta ed evidente esattezza ne' vivi ritratti che ci presenta; che sa dar alle parole, col magistrale esercizio nel collocarle, quel colore e quell'energia che per se stesse non hanno, è troppo sicura d'incantar gli animi altrui e di rendersene assolutamente signora. Un'eloquenza di questo peso suppone nello scrittore quella rara dote di buon giudizio che per lo più si desidera anche in autori dottissimi, e senza la quale non le letterarie solo, ma tutte l'imprese umane di qualsivoglia ragione aspirano inutilmente al perfetto. E ben si comprende tutto quello di che sarebbe capace la mente produttrice delle savie e ponderate riflessioni politiche e militari che s'incontrano nelle abbondanti, per necessità, non per fasto, eruditissime note di questo libro, fra le quali, non so se con maggior vanità o confusione, io mi trovo fortunatamente rammentato.
Grazie alla perspicace e benefica provvidenza di cotesto grande ed illuminato monarca, che, conosciuta per tempo l'indole generosa d'un così felice terreno atto a produr frutti già perfettamente maturi quando in altri appena ne spunterebbero i fiori, non ha trascurato di fornirlo prima de' più eletti cultori, e con l'interposizione della sovrana sua autorità non ha sofferto poi che rimanesse al pubblico ignota un'opera che tanto giova e diletta, che onora a sì alto segno le lettere, e che accenderà senza fallo tutte le anime ben nate d'un'ardente brama d'onore con la sublimità dell'esempio.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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