L'Estratto della Poetica d'Aristotile e la Lettera a' Pisoni d'Orazio han servito per impiegar non reprensibilmente l'ozio mio, ma non le ho, scrivendo, destinate alla pubblica luce. Combatto, specialmente nel primo, alcune erronee regnanti opinioni intorno alla natura della poesia e della imitazione che troverebbero, senza fallo, de' campioni che si armerebbero in loro difesa; ed io non ho mai amata la polemica in gioventù, ed ora nell'età mia la detesto. Pure le seduttrici premure dell'editore, che ha pubblicata in Parigi la seconda stampa degli scritti miei, mi vanno violentemente tentando. Questi sollecitato, dice egli, da molta nobiltà inglese e francese, si propone d'intraprendere e ridurre a perfezione una terza magnifica ristampa degli scritti miei, ricca di numerosi ed eccellenti fregi e stampe al pari di quella della Gerusalemme liberata del Tasso, che si è lasciata di lungo spazio indietro la celebre dell'Albrizzi, e comparve già due o tre anni sono in Parigi meditata ed eseguita dall'editore medesimo, il quale per altro esigerebbe da me, in corrispondenza della sua ardita impresa, tutto ciò ch'io mi ritrovo d'inedito. Se mai la mia puerile paterna debolezza vincesse le mie repugnanze con la compiacenza di veder così nobilmente abbigliati i figli miei, ne farò la prima ingenua confessione a V. S. illustrissima. Mi ottengano intanto le sue preghiere dal Cielo moderazione e costanza per resistere a tali tentazioni: si conservi gelosamente, e mi creda con l'antica rispettosa tenerezza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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