Non crediate, mio caro signor Hasse, che il silenzio vostro abbia mai potuto farmi dubitare un momento del possesso del vostro amore: ne avete date così solide e lunghe prove che un dubbio di questa specie mi farebbe rimorso e vergogna. Noi siamo ormai in obbligo d'intenderci senza parlare, tanto sono vicendevolmente conosciute fra noi le comuni sorgenti de' nostri affetti e de' nostri pensieri. E siccome son io persuaso della sincerità delle vostre espressioni, procurerò che non lo sia meno l'augustissima mia adorabile padrona, quando la sorte me ne somministri l'opportunità, facendole presente in qual grato terreno abbia ella sparse le reali sue grazie onorandone il vostro merito.
La nostra compositrice scrive indefessamente, e va sempre in traccia del perfetto cercandolo nelle auree vostre note, delle quali ha formato un ricco tesoro, né mai si stanca d'accrescerlo. Vi rende un grazie della parziale memoria, e vi prega meco di riverir nominatamente ad una ad una la degna consorte e le amabili vostre figlie, delle quali ci accomodiamo difficilmente alla dura separazione.
Il signor Ercolini è vostro, come sempre è stato, e divotamente vi riverisce. Io, a dispetto delle mie familiari affezioni isteriche, tiro innanzi il mio uniforme tenor di vita a voi noto, e fra l'altre mie ostinazioni quella d'amarvi sento che sarà la più invariabile. Mi auguro che tale sia la vostra, e teneramente abbracciandovi con tutto l'animo mi confermo.
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A MANFREDO SASSATELLI - IMOLA
Vienna 25 Ottobre 1773.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Hasse Ercolini Ottobre
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