Procurate così un padrone della specie di quello che avete perduto, almeno finché non vi capiti miglior fortuna; e non finite di mangiarvi in ozio quello di che la mia amorevolezza vi ha provveduto. Addio, caro Buzzano.
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A ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL - NAPOLI
Vienna 18 Novembre 1773.
L'eccesso delle obbliganti e gentili espressioni, con le quali nella sua lettera del 26 dello scorso ottobre non so se premia o castiga la dubbiezza mia intorno al commesso incamminamento del noto sonetto, mi prova ad evidenza il generoso carattere del bel cuore di V. S. illustrissima, ma non mi fa insuperbir dell'efficacia delle ragioni che sole addussi della mia non eseguita commissione. Se non sono state quelle valevoli a persuaderla, potrà ella dedurre dall'esempio mio che io le ho credute incontrastabili in tutto il corso della mia vita e che perciò non ho mai offerti ad alcuno, se non richiesto, i poveri versi miei, per non entrare a parte del disprezzo col quale sogliono ricevere i grandi gl'innumerabili omaggi poetici da' quali sono inondati, e specialmente quando non sono essi idonei per distinguerne il valore. Onde potrà ben condannar ella come erronea la mia opinione, ma non già come falsa la mia parzialità a suo riguardo, quando io credo convenevoli a lei quelle massime che ho sempre posto in uso per me medesimo. Cotesta mia dubbiezza intorno alla sua persuasione potrebbe ben essere uno scrupolo aereo, ma sempre perdonabile alla giusta premura di conservarsi la grazia d'una signora del distinto suo merito.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Buzzano Novembre
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