La signora contessa Figuerola m'impone di renderle infinite grazie dell'onore che le ha fatto sovvenendosi di lei: ed io, supplicandola di riverir divotamente in mio nome l'eccellentissimo signor marchese suocero ed il degno suo amabilissimo consorte, pieno di gratitudine e di rispetto invariabilmente mi dico.
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A GIUSEPPE DELLA TORRE - MESSINA
Vienna 27 Gennaio 1774.
Non è a me permesso senza taccia d'usurpazione di assumere l'autorevole carattere di giudice che Vostra Eccellenza con eccesso di gentilezza mi attribuisce nel comunicarmi l'impareggiabile suo lirico componimento: ma posso ben senza verun rimorso prender quello di istorico, e narrarle candidamente (siccome faccio) il sensibile piacere da me provato nella prima lettura dell'impareggiabile sua canzone: l'ardente desiderio che ne ho contratto di replicarla: l'impazienza che ho sentita ed appagata di procurarmi compagni nel renderle giustizia: e la compiacenza di trovar tutti i voti perfettamente analoghi al mio e tutti meco d'accordo nel commendar la chiara ed armoniosa nobiltà dello stile, l'abbondanza delle poetiche immagini, de' non comuni pensieri, l'artificiosa connessione del tutto insieme, *e sopra ogn'altra cosa l'ammirabile franchezza così destra dissimulatrice degl'infiniti riguardi che nel soggetto da lei trattato sarebbero stati ad ogn'altro incomodissimi inciampi. Deponga dunque tutte le sue dubbiezze: non defraudi il pubblico d'un così splendido poetico lavoro, e sia sicura che non vi sarà chi non riconosca in esso un degnissimo frutto di cotesto felice terreno, in cui per possesso immemorabile han sempre avuto il lor più favorito domicilio le Muse.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Figuerola Gennaio Vostra Eccellenza Muse
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