Mi rimane ancora a parlarle de' nuovi obblighi de' quali mi ricolma il duplicato dono de' tre primi volumi della seconda edizione del dottissimo suo libro. Ne ho già fatta, benché festinanti oculo, una piena rassegna, ed ho compreso che questa seconda edizione riesce più elegante, più comoda, più ornata e più ricca della prima: onde potrebbe per avventura cagionarle qualche ritardo nello spaccio. Ma non essendo ancor terminata quella in foglio, non dubito ch'ella farà in modo che l'una non invidi l'altra, almeno in ciò che riguarda la pienezza delle materie da lei trattate. Le bellissime ottave, la dotta dissertazione Della tradizione conservata e quanto ella vi ha aggiunto è degno di lei ed opportunissimo al caso. Ma quello che mi ha più sensibilmente solleticato è l'inaspettato ritratto elegantemente delineato del mio caro signor don Saverio: e quello ch'egli ha mirabilmente fatto in parole del degnissimo signor suo padre. Mi son compiaciuto di ritrovar ne' tratti del primo, e particolarmente negli occhi, una perspicace vivacità che accusa quella della mente, e l'esemplare filial tenerezza nella esposizione del secondo, che tutta rende visibile la bell'anima del pittore.
Fra tanti motivi di contento non posso nasconderle il rincrescimento che provo nell'osservar la moltiplicità delle mie lettere da lei pubblicate malgrado le mie continue proteste e preghiere. Se V. S. illustrissima le avesse credute sincere, amandomi come sempre ha mostrato e mostra di fare non le avrebbe sofferto l'animo di continuare così ostinatamente ad affliggermi; onde io deggio esser persuaso ch'ella creda la mia ritrosia della specie di quelle della Galatea virgiliana quae fugit ad salices, et se cupit ante videri.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Saverio Galatea
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