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      Mi continui la sua benevolenza e mi creda con la dovuta ossequiosa stima.
     
     
     
      2142
     
      A BARTOLOMEO BENINCASA - MODENA
     
      Vienna 21 Marzo 1774.
     
      Qual maligna compiacenza è mai la vostra, mio caro signor Benincasa? Perché andar così vivamente solleticando la vanità d'un povero poeta che s'affatica a liberarsi da questo morbo, epidemico fra suoi colleghi? Io, per non lasciarmi corrompere dalle vostre seduzioni, ricorro alla considerazione che la fortuna del mio Demofoonte non è dovuta punto all'abilità dello scrittore, ma a quella interamente delle amabili ed eccellenti attrici, che sanno comunicar le incantatrici loro grazie a tutto ciò che proteggono. Qual meraviglia che si sia rabbellito il Demofoonte fra le mani di cinque vezzose giovanette fornite di tutti gl'invidiabili pregi che voi me ne spiegate? Chi sa che sarebbe succeduto di me, se di me avessero esse presa quella cura che hanno presa di lui. Rendete loro, vi prego, le più vive grazie de' benefici dei quali hanno ricolmato un mio figliuolo; procurate che gradiscano l'offerta della servitù mia: non trascurate di tenermi presente alla loro memoria: e credetemi in contraccambio con la più costante, tenera ed ossequiosa amicizia.
     
     
     
      2143
     
      AD ANDREA RATTI - PIACENZA
     
      Vienna 21 Marzo 1774.
     
      Benché io possa con tutta la pace della mia coscienza (senza cercarne altre prove oltre la mia asserzione) assicurar V. S. illustrissima e reverendissima che il silenzio del signor conte di Rosemberg è una cagione affatto insussistente delle sue agitazioni, pure ho voluto parlarne al cavaliere, per canonicamente disingannarla.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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