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      Questa usurpazione de' miei dritti, questo dispotico arbitrio che altri s'attribuisce d'avventurare il mio credito, è una specie d'insulto ch'io ben di mala voglia sopporto: e V. S. illustrissima mi obbligherà all'eccesso se impiegherà l'efficace opera sua a difendermi da un così condannabile attentato. Conterò questo fra' più sensibili benefici, e gliene renderò quei contraccambi de' quali mi conoscerà ella capace, assicurandola intanto ch'io sono e sarò invariabilmente con la dovuta ossequiosa gratitudine.
     
     
     
      2145
     
      A FRANCESCO BELLONI - ROMA
     
      Vienna 26 Marzo 1774.
     
      Eccomi alla semestre necessità di approfittarmi della esemplare tolleranza di V. S. illustrissima implorando da lei il solito superior suo favore per l'esazione dello spirato termine della mia nota pensione e della rimessa in Vienna dell'esatto. Arrossirei della mia importunità se fossi men persuaso dell'ereditaria sua benevola parzialità a mio riguardo, dopo tante generose prove che si è compiaciuta di darmene: se non credessi ch'ella internamente è convinta e de' grati giustissimi miei sentimenti per la sua degna persona, e della costante, rispettosa e tenera stima con la quale io sarò invariabilmente.
     
     
     
      2146
     
      A PAOLO BINDI - ROMA
     
      Vienna 26 Marzo 1774.
     
      Dopo aver reso al riverito signor Paolo Bindi il dovuto conto dello stato di mia salute, che per misericordia divina è tuttavia molto migliore di quello al quale l'età mia autorizza le mie speranze, mi permetta che almen di volo io gli rinnovi la confessione degli obblighi miei per la costante sua esattissima compiacenza, e che io mi auguri abilità a meritarne la continuazione.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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