La prolissa enumerazione delle amabili e rispettabili qualità di cotesto signor conte di Scarnafigi, che voi, mio caro signor Filipponi, mi andate con tanta compiacenza facendo nell'ultima gratissima vostra del 16 dello scorso, è una replica di quelle che già da gran tempo me ne ha fatte il nostro signor conte Montagnini, che ne conosce distintamente il merito e mi ha inspirato esaltandolo il desiderio di procurarmi l'acquisto a suo tempo d'una conoscenza e padronanza così desiderabile. Il signor conte Montagnini suddetto dopo la sua venuta non è mai partito di Vienna, né passerà cred'io a Ratisbona prima che il nuovo degnissimo ministro di cotesta non sia giunto a questa Corte, dove intanto è necessario che risieda alcuno incaricato degli affari correnti. E questa opera appunto presta qui ora il vostro e mio signor conte di Mirabello con quella approvazione, che promettevano i suoi studi, i suoi talenti e dodici anni di noviziato e di esercizio sotto un insigne maestro. Avevamo già varie volte fatta tenera commemorazione di voi: ed ora la vostra lettera ne ha somministrata nuova occasione. Egli ha gradita al sommo la vostra memoria; ve ne rende ampio ed affettuoso contraccambio; vi ama quanto meritate, vi stima, e vuole che procuratorio nomine amorosamente io vi abbracci.
Il mio amor proprio non giunge, caro amico, sino al segno di farmi credere degne della pubblica luce le mie lettere familiari, scritte tutte in fretta e per lo più non rilette. L'avidità degli stampatori, che non hanno il minimo scrupolo di procurarsi guadagno a spese del credito altrui, ha tentato in Napoli, in Firenze, in Bologna di farne a mio dispetto raccolta; ma, lode al Cielo, io ne sono stato a tempo avvertito e mi è riuscito fin'ora di impedirlo, e così l'impedirò in avvenire con tutta l'efficacia e l'attenzione immaginabile.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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