Gradite il buon animo, e siate certo della stima con cui mi soscrivo.
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A LORENZO CALEPPI - VARSAVIA
Vienna 6 Luglio 1774.
Nella sua dimora in Vienna avea lasciate V. S. illustrissima così profonde tracce nell'animo mio delle amabili sue e stimabili qualità, ed avea saputo inspirarmi tal fiducia dell'invidiabile sua benevolenza, che non me ne bisognavano certamente altre pruove: pure ha voluto ella replicarmene le più sensibili e le più care nelle obbliganti espressioni dell'umanissimo suo foglio e nella scelta dell'ornatissimo portatore del medesimo: della conoscenza del quale, come di raro e prezioso dono, io me le professo gratissimo debitore. Non ho solamente ammirato in questo distinto cavaliere la savia ed avvenente vivacità e la copia delle merci letterarie delle quali ha già saputo fornirsi in età così giovane, ma sopra ogn'altra cosa quello esatto discernimento e quel maturo buon senso che non suol essere d'ordinario che il tardo ed incerto frutto d'una lunga esperienza. Mi duole all'eccesso che la subita di lui partenza me l'abbia troppo sollecitamente rapito.
È un nuovo per me ed invincibile argomento dell'amor suo la visibile compiacenza ch'ella mostra nell'atto di assicurarmi della parzial clemenza con la quale si degna di riguardare i poveri miei limitati talenti cotesto adorabile ed illuminato sovrano: sovrano i di cui giudizi, per esigere l'universal rispetto, non han punto bisogno della corona. Io confesso, riveritissimo mio signor conte, d'esserne superbissimo, e di non sentire il minimo rimorso della superbia mia: anzi son prontissimo a sostenere che da così violente tentazioni non sarebbe obbligata, né sufficiente a difendersi, né pur tutta la filosofica, orgogliosa indolenza della stoica e della cinica famiglia, non che la sempre scarsa poetica moderazione.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Luglio Vienna
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