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      A chi mai potrebbero non esser gratissime le sue lettere? Da quello che in me cagionano io misuro il piacere che debbono cagionare in chicchessia. Prova convincente del mio è appunto quello che mi hanno recato (perché procedenti da lei) i suoi felici augurii in occasione delle scorse Sante Feste e dell'ingresso del nuovo anno; ufficio per altro che, per l'enorme abuso che se n'è fatto, è ridotto a non esser altro che la vendemmia delle poste ed il flagello de' segretari. Ma tutte le solide ragioni che mi hanno persuaso a riformarlo affatto già da molti e molti anni non resistono a fronte del merito d'avermi procurato una così obbligante lettera di V. S. illustrissima; onde, riconciliandomi con esso, rendo a lei infinite grazie dell'attenta sua cura ed il dovuto contraccambio di quei prosperi augurii che nella florida e ridente età sua avranno molto maggiore spazio ed occasioni di verificarsi che nella mia. Attendo con impazienza la promessa Cantata, e non dubito che sarà degna del felice terreno che la produce, a dispetto della novità del lavoro. Io procurerò quanto posso di non esser giudice parziale, ma è difficile impresa il non esserlo con persone del suo merito. Io sono intanto con la più sincera ed ossequiosa stima.
     
     
     
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      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 9 Gennaio 1774.
     
      La tenera e sincera amicizia che regna, amatissimo mio signor Francesco, in ogni vostra lettera, esige a buona equità il pieno contraccambio della mia: e di questa non potete dubitare perché ve ne rende legittimo creditore e la mia gratitudine e le oneste e commendabili qualità dell'animo vostro, delle quali a' dì nostri è tanta penuria fra gli uomini.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Sante Feste Cantata Gennaio Francesco