Se tutti, o la maggior parte almeno di questi vi somigliassero, io non sarei così ritenuto nell'espormi alla pubblica vista; ma dagl'inuditi fenomeni che vedete di giorno in giorno succedere voi potete argomentare fra quai malefici insetti viviamo. Sicché io pretendo che dobbiate chiamare in me prudenza quella che per allucinamento di affettuosa parzialità voi credete modestia eccessiva. Mi congratulo con esso voi della invidiabile società che costì godete e particolarmente di quella di cotesto signor Pizzini, ch'io amo, riverisco e ringrazio sulla vostra fede, sicurissimo di non ingannarmi. È sorte ben desiderabile e rara in questa corruttela universale il trovar con chi poter francamente familiarizzarsi senza timor di contagio. Addio, caro signor Grisi, custoditevi gelosamente e continuate ad amare.
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A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 18 Gennaio 1774.
Mi ha recato inesplicabile contento, mio caro signor Rovatti, la obbligantissima vostra lettera del 25 dello scorso dicembre. In primo luogo perché è vostra; in secondo perché non mi parla di salute, argomento sicuro che voi la godete, qual io ve la desidero, perfetta; poi perché ridonda di espressioni che mi convincono della continuazione dell'amor vostro, e finalmente perché m'informa delle lodevoli vostre letterarie, indefesse occupazioni, che riempiono con invidiabili acquisti e di cognizioni e di merito tutti i ben impiegati spazi dell'ozio vostro. Ho ammirato il vostro invidiabile coraggio nella scorsa che avete fatta nella disastrosa provincia teologica; ma vi consiglio da buono e vero amico di non farvi lunga dimora.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Pizzini Grisi Gennaio Rovatti
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