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      La facoltà essenziale e costitutiva della poesia è il diletto. Essa non è che una lingua imitatrice del parlar naturale, ma composta, per dilettare, di metro, di numero e di armonia, ad oggetto di sedurre fisicamente l'orecchio e con ciò l'animo di chi l'ascolta; e l'insigne poeta, che insieme è buon cittadino, si vale di questo efficace allettamento per insegnar dilettando. Di questi necessari allettamenti appunto manca in gran parte quello stile poetico che per troppo parer robusto, pregno, conciso e figurato, perde la felicità, l'armonia, la chiarezza e divien facilmente enigmatico e tenebroso, affatto inutile al popolo ed abbandonato al fine alla dimenticanza anche da que' dotti per i quali unicamente è scritto. Il dottissimo poema in verso sciolto del nostro gran Torquato è già sepolto fra le tenebre dell'obblivione solo perché mancante de' fisici allettamenti essenziali alla poesia; ed il suo divino Goffredo all'incontro, perché ornato di quella perpetua armonia seduttrice che seconda sempre l'elegante ritmo delle magistrali sue stanze, vive e vivrà finché avrà vita l'idioma italiano e nelle bocche e nella memoria de' letterati tutti e di tutti gl'idioti. Sicché riconciliatevi, caro amico, co' vostri insetti; continuate ad accarezzarli, e non vi lasciate sedurre da quell'anglomania che regna da qualche anno in qua in alcuna parte d'Italia. Non tutti i frutti prosperano in tutti i terreni: il nostro ha indole diversa da quella di cui si pretende d'imitare le produzioni, e secondando la nostra possiamo aspirare alla gloria d'essere, come siamo stati, i maestri degli altri, e saremo all'incontro infelici copisti se vogliamo cambiar natura.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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