Non può V. S. illustrissima non considerare con quanta ragione un nuovo esempio in contrario m'irritarebbe ora meritamente contro quei moltissimi che hanno sino al presente perdonate al mio stato l'involontarie mie renitenze. M'implori V. S. illustrissima dalla benignità de' degnissimi nostri colleghi il compatimento ch'io merito per non potermi approfittar d'una così fausta occasione: e non cessi di considerarmi sempre nel suo particolare con l'antica stima e col dovuto rispetto
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A GIUSEPPE CALVI - MESSINA
Vienna 20 Marzo 1775.
Ho ricevuto ed attentamente letto più volte il nuovo componimento da Vostra Paternità illustrissima ultimamente scritto, ed ho trovato in esso la solita nobile e vivace fluidità che negli altri suoi poetici lavori ho costantemente ammirata. Ma il foglio che l'accompagna, onorandomi molto al di là del mio merito, sommamente mi mortifica: volendo ella in esso che io m'arroghi la cattedra magistrale rigorosamente correggendolo, e che poi con una patente lettera da pubblicarsi con le stampe io assuma l'autorevole graduazione d'approvatore. Né l'uno né l'altro personaggio poss'io, senza la taccia di temerità, sostenere a riguardo di lei; e la quantità di quelli che ne avrebbero bisogno, e che, da me con troppo buona fede ubbiditi, in vece di obbligare, ho più tosto irritati, mi ha già da molti anni costretto a fare un fermo proponimento di non espormi più mai a così ingrate corrispondenze. So che non si corre un tal rischio col da me ben conosciuto candore dì Vostra Paternità illustrissima, ma un pubblico esempio contrario al tenore da me dopo lungo tempo con gli altri scrupolosamente osservato esacerbarebbe quelli che per le mie renitenze sono già di me malcontenti.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Marzo Vostra Paternità Vostra Paternità
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