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      Farei torto a V. S. illustrissima ed a me stesso se per assicurarla della mia gratitudine credessi necessario l'esagerarla. La dichiarata ed affettuosa parzialità d'un uomo della sua profonda dottrina, de' suoi rarissimi talenti, e del suo probo e noto candore, trovarebbe contraccambio anche fra gli antropofagi e i Lestrigoni.
      Il signor Martines, che divotamente la riverisce, si trova con tutta la sua famiglia fra le giuste lagrime che esige da lui la recente perdita dell'ottima sua e benemerita madre. Subito ch'ei sia in istato di riprender l'interrotto esercizio della sua carica nella imperiale Biblioteca comunicherà al signor Kollar, che n'è presentemente il destinato direttore, l'obbligante pensiero di V. S. illustrissima intorno al supplemento de' libri in essa mancanti, e ne solleciterà le risoluzioni.
      Le savie riflessioni di V. S. illustrissima sulle pubbliche vicende correnti potrebbero servir di conghiettura onde presagir quelle che dovrebbero naturalmente aspettarsi; ma io sono così mal contento, carissimo amico, della mia dialettica, perché nelle ricerche degli eventi futuri mi ha fatto sempre prevedere il contrario di quello ch'è poi realmente avvenuto a dispetto de' più regolari raziocinii, che ho risoluto, giacché alla Providenza è piaciuto di crearmi lumaca, di viver tranquillamente nel mio guscio, adattandomi con rassegnazione al presente, e senza aspirar alla graduazione di profeta sull'avvenire.
      Addio, mio carissimo signor abate. Tutti i salutati la risalutano, ed io, pieno di stima e di tenerezza, mi confermo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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