Utiliumque sagax rerum, et divina futuriSortilegis non discrepuit sententia Delphis.
Si fidi dunque francamente al natural suo buon senso: si ricordi sempre che il primo obbligo di chi scrive è quello di farsi intendere; che l'arte difficilissima d'esser chiaro senza cadere nel basso è molto più comunemente gradita che il mendicar nobiltà dalle tenebre; ed io impegno all'incontro tutto il credito profetico d'un annoso diacono d'Apollo per assicurarla che il suo avrà distintissimo luogo fra' più celebri nomi dell'eletta italiana schiera poetica. Le sono gratissimo delle parziali espressioni delle quali mi onora, e non mi trattengo molto a dimostrarne l'eccesso per non esporre a nuove tentazioni la mia vanità riandandole. La supplico intanto di voler mettere in attività la divota, ch'io le offro, e sincera servitù mia, e pieno di stima e d'ossequio incomincio a vantarmi.
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A ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL - NAPOLI
Vienna 10 Aprile 1771.
A dispetto della giusta infinita stima già da me concepita de' rari talenti di V. S. illustrissima, la sua cantata della Nascita d'Orfeo ha superato di molto la mia espettazione. La felicità, la nobile chiarezza, l'armonia dello stile sono sue già da me conosciute qualità, ma la solida ed ordinata maniera di pensare, e la destrezza con la quale ha saputo ella supplire all'aridità di una specie di componimento che, privo per sua natura dell'attiva rappresentazione del contrasto delle umane passioni ed inaspettate vicende della fortuna, può difficilmente dilettar gli spettatori con le sospensioni della loro curiosità e con l'eccitamento de' loro affetti, è frutto per lo più d'una lungamente esperimentata saviezza, che non dessi a buona equità pretendere dalla florida e ridente età sua.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Delphis Apollo Nascita Orfeo
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