Le rendo grazie del parzial pensiero: la supplico di far presente la mia venerazione al degnissimo signor suo fratello, e di non cessar mai di credermi con l'invecchiata tenerezza e ossequio.
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A MATTIA DAMIANI - VOLTIERRA
Vienna 1 Maggio 1775.
Mi ha sommamente consolato l'amorosissimo foglio di V. S. illustrissima dello scorso aprile, e come prova carissima della continuazione dell'affetto suo verso di me, e come argomento del suo vigore che ha potuto resistere ai terribili insulti di un orrido inverno che ha quest'anno, per lo spazio di ben sette mesi, ridotto alla disperazione il povero genere umano. Qui improvvisamente passando dall'uno all'altro estremo la stagione è divenuta quella della canicola; ma i corpi fracassati dal lungo combattimento non possono perciò liberarsi dalle flussioni, dai catarri, dai dolori reumatici, dalle tossi implacabili, e da mille altre maledizioni contratte nelle insoffribili passate irregolarità. Lode al Cielo che ne siamo fuora una volta, e che si può con ragione sperare di riacquistare a poco a poco il perduto.
Lo stampatore genovese mi ha sollecitato già lungo tempo con le sue lettere e con le interposizioni di personaggi che io rispetto, per aver da me tutto ciò che mi resta d'inedito; ma, caro mio signor Damiani, ella conosce abbastanza il mio temperamento dubbioso sino al vizio ove si tratti d'espormi al pubblico, e non ignora che i difetti nati con noi non iscemano invecchiando. Un vizio può vincer l'altro; onde la debolezza di padre avrebbe potuto vincere la mia irresolutezza con la tentazione di vedere i miei figliuoli magnificamente abbigliati; ma mi sono avveduto che le offerte che me ne han fatte alcuni editori e di Francia e d'Italia non eran che allettamenti per trarmi di mano i manoscritti e farne poi quell'uso che richiede il loro pronto guadagno e non il mio compiacimento.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Cielo Damiani Francia Italia
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