Spero bene ed ardentemente desidero prossimo il suo ritorno, perché quanto ammiro e commendo la nobile di lui cura di raccoglier sapienza da questo gran libro del mondo, tanto mi rendono sempre sollecito e dubbioso gl'innumerabili inconvenienti che accompagnano questa tanto lodevole quanto difficile inchiesta. Se ha compiuto il piccolo giro che si era proposto di far per l'Italia il nostro degnissimo signor de Sà, e si è restituito alla bella Partenope, la prego istantemente di rinnovare in lui la memoria del mio giusto e costante rispetto, che non potrà scemarsi giammai, alimentata dalla tenace ricordanza delle signorili e distinte qualità che l'adornano e dell'universal desiderio ch'egli ha qui lasciato di sé in ogni grado di persone. Mi somministri occasioni co' suoi comandi al contraccambio di ubbidirla, e costantemente mi creda con la solita ossequiosa ed invariabile stima.
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A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna Ottobre 1775.
Respirando, come fate, l'aria purgatissima dell'elevato ed a me non ignoto vostro presente soggiorno alle Dueporte, io non credo che gli effluvi dell'antico abitatore possano averla contaminata, poiché la vieta farina alla quale egli ha prestato il nome non era del suo, ma di antichissimi mulini: e non da lui raccolta ed impastata, ma da' Gaetani Argenti, da' Vincenzi d'Ippolito, e dall'ardente falange anti-vaticana, fra i clamori della quale io mi son trovato in Napoli nella prima mia adolescenza. E queste verità, che io ho meco da costà portate, ha solidamente confermate il medesimo autore, pubblicando poi in Venezia e in Vienna alcune sue dissertazioni che non possono in conto alcuno essere attribuite al vero autore della celebre storia civile.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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