Supplico V. S. illustrissima di assicurarlo del mio ossequioso contraccambio e di non cessar mai di credermi colla più grata e divota stima.
     
     
     
      2218
     
      A GIAMBATTISTA PISANI - PALLANZA
     
      Vienna 14 Dicembre 1775.
     
      È ben difficile il rendere al prezioso dono de' suoi dotti componimenti la ricompensa che V. S. illustrissima esige de' miei consigli. Non saprei immaginarne alcuno che non sia stato da lei prevenuto. Ella nel primo vigore dell'età sua ha saputo già far mirabil uso della invidiabile parzialità con cui l'ha distinta la Natura, così nella vivace perspicacissima attività dell'ingegno, come in quella sollecita in lei maturità di senno la quale per lo più ben tardi si conseguisce, e da taluni non mai. Ne' pochi saggi poetici e nella savia eruditissima apologia di cui si è compiaciuta di farmi parte, si scorge qual ampio tesoro d'elette cognizioni abbia già ella raccolto, quali solide massime regolatrici abbia ritratte dalla combinazione di quelle, e come abbia ad evidenza provata la sicura efficacia di queste ne' coltissimi scritti suoi, magistralmente valendosene: onde il più certo e fedel consiglio che da me possa darsele si è il non dipartirsi da quello che l'ha fin'ora così felicemente guidata. Contraccambi la sincerità de' miei sentimenti con la continuazione della affettuosa sua propensione, e mi creda con la più giusta ed ossequiosa stima.
     
     
     
      2219
     
      A GIOVANNI PERMEZZI DETTO IL FRASCATANO - ROMA
     
      Vienna 21 Dicembre 1775.
     
      Benché quando abbandonai la mia patria mi fosse già noto, caro signor Giovanni, il vostro nome e la vostra abilità, non essendomi mai occorso di aver con esso voi alcuna personale conoscenza, non è possibile che la mia immaginazione sappia rappresentarmi l'idea del vostro aspetto: ma so che questa ignoranza non mi dispensa dall'obbligo comune che contraggono nascendo tutti i viventi di amarsi e d'assistersi vicendevolmente fra loro.