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A FRANCESCO CARDINALI - ROMA
Vienna 4 Gennaio 1776.
La candida e generosa franchezza con la quale il gentilissimo signor Cardinali mi comunicò tempo fa tutte le circostanze del suo stato fu per me un grandissimo e giusto motivo di concepire e stima e amore per lui: ed ei mi fa gran torto se crede ch'io sdegni per questo la sua corrispondenza. Non son (grazie al Cielo) né stolido né talpa sino al tal segno: ma è bene strana l'idea che all'età mia e con le mie occupazioni io possa impegnarmi in un continuato commercio di lettere, senza veruna premura che l'esiga. Onde calmi, mio caro signor de' Cardinali, il modesto ed ufficioso suo sdegno: gradisca il sincero contraccambio ch'io gli rendo de' felici auguri de' quali mi onora: non misuri con l'estensione de' suoi meriti, ma con quella bensì delle limitate mie forze, la condescendenza che può da me prestarsi agli obbliganti suoi desideri: e sia certo che sarebbe per me un sensibilissimo contento il potergli con altro che con parole autenticar l'affetto, la stima e la gratitudine con cui veracemente sono.
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A PIETRO D'ONOFRIO - NAPOLI
Vienna 8 Gennaio 1776.
Dal gentilissimo cavaliere portatore delle impresse poesie di Vostra Paternità illustrissima mi fu esattamente tre giorni fa mandato in casa il prezioso dono di cui ella mi onora, ed io, secondando la mia curiosa impazienza, l'ho già tutto sollecitamente trascorso, e ne ho contratto l'ardente desiderio di riandarlo interamente con più lenta e considerata attenzione, così per compiacermene di bel nuovo, come per assicurare il mio giudizio dal rischio di defraudarla di qualche parte della stima dovuta a quelle bellezze che per soverchia fretta posso aver per avventura travedute.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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