Vorrebbe da me V. S. illustrissima correzioni, ma troppo male a me si adatta (e specialmente seco) la magistrale graduazione del Quintilio oraziano. Le chieda ad Orazio medesimo, ma in tal caso non l'assicuro immune dalla rigida sferza di lui, poiché considerando egli il tenue soggetto del suo magnifico elogio, le dirà indubitatamente: Sed nunc non erat hic locus.
Rendo ampio contraccambio della cortese memoria e degl'affettuosi auguri a lei, al signor don Filippo Bozzaotra ed a tutta cotesta loro amabile società, e pieno d'amore, di gratitudine e d'ossequio.
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A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 3 Febbraio 1776.
Che appena uscito da così spaventosa burrasca il mio caro signor Grisi impieghi le sue fisiche racquistate facoltà per informarmene di propria mano, è una così convincente prova del candido e tenero amor suo verso di me ch'io mi crederei privo di gratitudine e d'umanità se non sentissi che il mio cuore gliene rende il più vivo e sincero contraccambio. Gli auguro, e spero, che quella istessa mano onnipotente che l'ha miracolosamente questa volta salvato dall'imminente naufragio l'assisterà ancora per lungo tempo perché serva d'esempio a tanti che ne han bisogno e che non frequentano le strade per le quali si merita la misericordia divina. Noi l'esperimentiamo qui visibilmente resistendo all'eccesso d'un insopportabil freddo, maggiore di quanti se ne son sofferti in questo secolo. Il ghiaccio del Danubio è profondo di sei piedi, il termometro si è abbassato 18 gradi sotto la congelazione: figuratevi lo stato di tutti, ma specialmente di quelli innumerabili infelici che non sono né possono esser proveduti delle difese opportune contro un assalto così violento.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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