Desidero che il mio signor Levi possa secondar senza danno i felici impeti del suo genio poetico: mi auguro la continuazione di quel gratuito affetto che mi dimostra anche a dispetto della mia repugnanza a rispondergli a suon di cetra: e se le invincibili ragioni (ch'ei non ignora) non bastano a giustificarmi appresso di lui, soffrirò senza arrossirne ch'ei m'accusi di pigrizia, la quale ne' pari miei è fisico difetto e non colpa. Io sono intanto con la più sincera ed affettuosa stima.
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A ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL - NAPOLI
Vienna 8 Marzo 1776.
Alla prima vista dell'ultimo obbligantissimo foglio di V. S. illustrissima mi sono augurato, a dispetto del pacifico mio temperamento, una buona dose dell'atrabile d'Archiloco, per iscaricare un torrente de' velenosi suoi giambi su quel genio malefico, ch'esercitando il suo mal talento sulla mano innocente della gentilissima signora donna Eleonora, mi ha per qualche tempo malignamente defraudato di così invidiabile corrispondenza; ma, rileggendo e meglio considerando questa vivacissima lettera, la trovo così ridondante di pellegrine idee e di seduttrici espressioni che, non potendo in buona coscienza attribuirmele, son costretto a credermene debitore a quell'incomodo appunto e doloroso accidente che, come gli argini ai fiumi, ha raddoppiato l'impeto alla sua trattenuta eloquenza. Questa giustissima induzione restringe, è vero, i limiti della mia vanagloria, ma non quelli però della mia gratitudine: poiché da me n'esige moltissima la sola parzialità d'una cortese abitatrice di Parnaso, che sceglie me per oggetto delle sue fermentazioni poetiche.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Levi Marzo Archiloco Eleonora Parnaso
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