Io, non osando di chiamare a riscaldarmi le Muse, ho passato l'agghiacciata stagione imitando il prudente antichissimo stile degli abitatori di queste contrade "usi a temprar ne' caldi alberghi il verno", e non ho avuto ragion di pentirmene. Non so come l'abbian passata il mio Estratto e la mia Poetica, e non ho avuto ancora curiosità di informarmene. Se io potessi esser seco ad esaminare esattamente e l'uno e l'altro, l'oracolo di un giudice così illuminato ed amico determinerebbe le mie irresolutezze. Forse il tepore della ridente stagione che s'avvicina mi renderà più franco ed ardito. Continui intanto ella a riamarmi, si custodisca gelosamente e mi creda con tenerezza eguale al rispetto.
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A FRANCESCO BELLONI - ROMA
Vienna Marzo 1776.
Siccome a forza di assuefazione si va scemando in me la giusta repugnanza di essere a V. S. illustrissima ostinatamente importuno, spero che si vada egualmente rendendo meno sensibile in lei il fastidio di tollerarmi: onde continuo arditamente ad approfittarmi dell'esemplare sua benignità, inviandole l'inclusa letterina, necessaria alla solita esazione, e sospiro che, mettendo ella una volta in attività l'ubbidienza mia, mi abiliti a dimostrarle l'affetto, la gratitudine e l'ossequio con cui veracemente io sono.
2232
A PAOLO BINDI - ROMA
Vienna Marzo 1776.
Non è minor obbligo mio l'augurare a V. S. illustrissima il prospero stato di salute ch'ella merita, che l'assicurarla di quello che la misericordia divina tutta via mi concede. Sodisfo con la presente all'uno ed all'altro: la supplico della continuazione delle sue grazie: desidero i suoi comandi, e divotamente mi confermo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Muse Estratto Poetica Marzo Marzo
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