Io so a quali insoffribili incomodi vi si trovano esposti i primi luminari, e mi avvilisce l'argomentare quali a proporzione sarebbero i miei. Mi lasci immaginare altre men difficili circostanze per non perder la speranza di potere costì passar seco qualche giorno felice.
Tutti i salutati la risalutano, ed io con l'antica ossequiosa tenerezza, invariabilmente mi confermo.
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A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 1 Aprile 1776.
Oltre la solita facoltà della quale sono in possesso tutte le vostre lettere, a riguardo mio, di consolarmi, di rallegrarmi e di esigere tutta la mia dovuta gratitudine, quest'ultima che m'informa del felice vostro ritorno in Napoli in florido stato di salute dopo una non breve ed in gran parte incomoda peregrinazione, ha più efficaci motivi d'essermi cara, e perché mi assicura che nessuna rincrescevole cagione mi ha defraudato così lungo tempo delle vostre desiderate novelle, e perché entro a parte delle liete e vantaggiose vicende della vostra amabile famiglia, delle quali vi compiacete di darmi contezza; e perché dall'impeto di alcune eccessive espressioni di questa lettera misuro quello della tenera amicizia che le cagiona. Io vi sono, quanto è mio debito, gratissimo non solo delle medesime, ma di quelle altresì nelle quali avete dato occasione di prorompere, a mia confusione, all'adorabile nostra signora principessa di Belmonte, la quale ha saputo trovarne di tali che mi han fatto divenir muto. Quanto di più eccessivo io posso immaginare per contraccambiarle a proporzione, tutto è sempre d'infinito spazio inferiore all'obbligo di cui mi trovo aggravato: onde il meno ingrato partito ch'ella mi ha lasciato da poter prendere in tanta mortificazione è quello solo di continuare (siccome faccio) a venerarla e tacere.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Napoli Belmonte
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