Addio, caro amico; rendete al degnissimo signor Caporuota Patrizi i miei ossequiosi complimenti, e continuate a credermi.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 20 Maggio 1776.
Una vostra commendatizia data in Torino il dì 24 dello scorso aprile ed a me resa da questa posta alcuni giorni sono, mi ha fatto credere che si manifesterebbe a me con poca differenza di tempo il raccomandato: ma non veggendolo comparire, e potendo essere la vostra cura prudente prevenzione per iscandagliare dalla mia risposta la natura e l'indole di questi mari, e risolvere a tenore di questa se debba o no il signor vostro nipote avventurarsi al meditato viaggio, ho stimato opportuno di non differirvela di vantaggio. E parlando ad un caro e così antico amico come voi siete, io mi trovo in preciso obbligo di dirvi che intraprende dura e quasi disperata impresa il signor... se viene a pescare impieghi in queste acque. Gl'impieghi politici esigono e lingua e notizie nazionali, e sono per lo più inaccessibili ai forestieri, che non possono far fronte alla quantità de' nobili rivali del paese, che sono dalla fanciullezza educati a questo oggetto. Gl'impieghi poi militari essendo stati per non breve tratto di tempo negli anni scorsi venali, si trovano occupati da una numerosa e ricca gioventù, con lo svantaggio di un numero infinito di anziani meritevolissimi ufficiali, che si trovano perciò preteriti e negletti. Per rimediare a tale inconveniente si sono presentemente proibite le vendite, e si vanno avanzando, a seconda delle vacanze, quelli che avean sofferto il torto di vedersi trascurati.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Caporuota Patrizi Torino
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