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      Or mentre questa giustissima ma lunga cura sia terminata, un nuovo venuto che s'imbarchi sconsigliatamente in questa nave ha tutto il tempo d'annoiarsi e d'invecchiare a suo comodo prima di poter cambiare il nome di cadetto in quello d'ufficiale. Non v'è regola, per sacrosanta che sia, che non soffra talvolta qualche eccezione; ma qual prudenza permette di precipitarsi nel mare sulla speranza di trovare il delfino d'Arione che ci riporti alla riva? Tutta questa filastrocca non vuol dir ch'io mi nieghi alle vostre istanze: io son pronto ad impiegare tutte le mie facoltà per secondarle, e lo prometto di buona fede. Ma argomentate dall'esposto quali possono esser le mie speranze di riuscire. Addio, caro amico, riverisco tutta l'amabile famiglia, e mi confermo col più vivo del cuore.
     
     
     
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      A LUDOVICO ANTONIO LOSCHI - VENEZIA
     
      Vienna 29 Maggio 1776.
     
      Per infinite insuperabili difficoltà fisiche e politiche io non posso mischiarmi nel fornire il gentilissimo signor Loschi delle istoriche notizie delle quali egli abbisogna per l'opera che medita: onde ho anche in questo il sensibile rincrescimento di non essere in istato di secondare il suo disegno. Egli, accostumato per mia buona sorte a giudicar parzialmente di me, dilata la parzialità del suo giudizio sul vigore dell'annosa mia macchina, credendola atta ancora ai laboriosi commerci letterari: ma s'inganna, come nel supposto che in questa Dominante, che non si occupa se non se di studi marziali, possano trovar fautori quelli di Minerva, e specialmente quando ella parla italiano: idioma al quale il francese non lascia ormai quasi luogo per decentemente ed utilmente impiegarsi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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