La mia salute non è qual io la vorrei, ma è molto migliore di quella che ho dritto di pretendere: onde non ardisco lagnarmene. Conservate voi gelosamente la vostra, ed andate navigando fra le alterne e buone e ree vicende della vita con quella savia filosofia della quale la Natura vi ha parzialmente fornito: continuate ad esser sempre il mio, come sono e sarò io sempre il vostro tenero e costante gemello.
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A DANIELE FLORIO - UDINE
Vienna 9 Ottobre 1776.
Subito ritornato di Carintia il signor conte di Rosemberg (non essendo io in istato di farlo in persona) pregai il signor consigliere Martines, Custode dell'imperial Biblioteca, a V. S. illustrissima ben noto, di portarsi in mio nome da lui: di comunicargli il bellissimo di lei sonetto sopra la mia ode di Schönbrunn, che fu letto ed ammirato com'esso meritava, e di esporgli poi le istanze di V. S. illustrissima, accompagnate dalle mie, per ottenere dall'adorabile nostra sovrana la sospirata permissione. Il mio diligente commissario trovò nel cavaliere ottime disposizioni a favorirci. Disse l'Eccellenza Sua esserle ben cognito il celebre autore, di cui reputava giustissima la dimanda: e soggiunse ch'egli, armato degli elogi co' quali per debito, per affetto e per costume io rendo sempre giustizia ai distinti meriti d'un così insigne scrittore, la presenterebbe all'augustissima padrona con la ferma speranza d'un clementissimo assenso. In conseguenza di ciò io stimo necessario che V. S. illustrissima scriva immediatamente una breve lettera al signor conte di Rosemberg rendendogli grazie delle di lui da me comunicate parziali disposizioni; e pregandolo che, siccome egli è il di lei degnissimo capo, voglia anche essere il suo in avvenire benevolo protettore come per tanti anni è stato il principe di Kevenhüller, e gliela faccia presentare dal signor abate Agostini.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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