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      Non supplico l'Eccellenza Vostra della continuazione della sua grazia, vedendo con qual eccesso di bontà ella previene le mie preghiere, ma non trascuro però la sempre sospirata occasione che mi si offre di riprotestarmi col più grato e più ossequioso rispetto.
     
     
     
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      AD AGOSTINO LITTA - MILANO
     
      Vienna 11 Novembre 1776.
     
      Memore degl'indubitati pegni che, trovandosi anni sono in Vienna, si compiacque darmi V. S. illustrissima della di lei a me generosamente conceduta sua grazia, e temendo di perdere al fine i diritti di così prezioso possesso per un troppo lungo disuso, ho procurato d'interromperne la prescrizione approfittandomi della parzial bontà che per me dimostra cotesto tanto degno quanto gentil signor colonnello Bolognini, perché ravvivasse egli in mia vece a V. S. illustrissima la memoria della costante ed ossequiosa servitù mia. Ma l'eccessivo contraccambio ch'ella mi rende nel riverito suo foglio d'un ufficio suggeritomi dal mio debito e dall'amor proprio, benché trascenda visibilmente il merito mio, pur mi lusinga a tal segno che né il natural mio ritenuto temperamento né tutta l'autorità della ragione mi difendono abbastanza dalle violente tentazioni d'un'insolita vanità, di cui mi trovo inaspettatamente assalito. Alle proteste di stima e benevolenza d'un fautore così illustre e così illuminato e ad espressioni così affettuose, così vive e così poco comuni, è troppo difficile che sappia conservare il suo equilibrio qualunque più misurata moderazione, non che quella d'un seguace d'Apollo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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