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      Sarebbe per me sommo vantaggio e piacere il poter comunicare con V. S. illustrissima e la mia versione della Lettera a' Pisoni ed un Estratto da me attentamente fatto della Poetica d'Aristotele, ed illuminarmi ragionandovi sopra con un suo pari; ma come lusingarmene in tanta separazione? Il trasporto de' manoscritti, oltre l'esser soggetto a mille rincrescevoli vicende, non gioverebbe al mio intento; poiché l'utile esame ch'io ne ambirei dovrebbe farsi con un ordinato commercio di lunghe lettere, al quale, già per addietro poco inclinato, son reso al presente fisicamente mal atto. Le esortazioni degli amici non han potuto fin ora vincere la mia ripugnanza d'abusarmi dell'indulgenza del pubblico consegnando arditamente queste mie fanfaluche alle stampe. I doveri del mio stato m'hanno pur troppo lungamente costretto a farlo più di quello che avrei voluto; ma quando ancora questo mio ritegno (sia ragione o difetto) rimanesse invincibile, non ne risentirà certamente gran danno la letteraria repubblica.
      * Mi somministri Ella intanto qualche occasione d'ubbidirla e di meritare in parte quella affettuosa propensione di cui mi onora, e che io contraccambierò costantemente con la grata, sincera ed ossequiosa stima con la quale incomincio a protestarmi.*
     
     
     
      2283
     
      A DANIELE FLORIO - UDINE
     
      Vienna 21 Dicembre 1776.
     
      Rispondo all'obbligantissima lettera di V. S. illustrissima in cui mi dà contezza della onorevole risposta da lei ricevuta da questo degnissimo suo capo e del sensibile piacere ch'ella ne ha risentito, chiamandomene affettuosamente a parte a tenore delle sacre leggi dell'antica nostra e sincera amicizia.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Lettera Pisoni Estratto Poetica Aristotele Dicembre