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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 6 Febbraio 1777.
Quel mio povero aborto della ode di Schönbrunn è veramente nato col favor di tutti i pianeti. Non son certamente dovute all'intrinseco di lui valore le approvazioni che va tutta via riscotendo, con meraviglia e confusione dell'autore medesimo. Che possa parer mirabile al mio caro gemello, già sedotto ed allucinato dal suo tenero antico affetto, già trasformato in natura, è fenomeno che può tanto quanto spiegarsi; ma non so come abbia egli potuto giungere a comunicar le sue seduzioni a cotesti severi ed illuminati Eminentissimi, rendendoli a così invidiabil segno miei benevoli e fautori. È presentemente vostro impegno di conservarmi i vantaggi che mi avete procurati, esponendo con la vostra voce incantatrice i grati, umili e rispettosi miei sentimenti a riguardo loro così al signor cardinale Borromeo come al signor cardinale Buoncompagni, assicurando il primo ch'io ho sempre presente la sua venerata persona con tutto il corteggio delle grandi qualità che lo distinguono, ed affermando al secondo che, a dispetto delle vicende che mi han fatto abbandonar la patria prima ch'egli si facesse cittadino del mondo, non ignoro per ciò quanto egli la onora, e quanto con le sue lodevoli azioni e con le amabili sue maniere sappia egli aggiunger di lustro allo splendore che portò seco nascendo.
Mi consolo che i vostri familiari cancherini abbiano pur la discrezione di far qualche parentesi; i miei son più costanti, ma non ardisco lagnarmene sì perché all'età mia se ne perde il dritto, come perché temo d'irritarli e peggiorar di condizione.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Febbraio Schönbrunn Eminentissimi Borromeo Buoncompagni
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