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      Essa dovrebbe avere approdato già in questi porti, ma non si vede ancora: e sa Dio quando le permetteranno di giungervi gl'incogniti impedimenti che la trattengono. Rispondo dunque intanto alla seconda vostra lettera rendendovi grazie della fraterna impazienza di non differirmi il contento che dee cagionarmi la notizia che mi comunicate de' parziali e generosi sentimenti che a riguardo mio dimostra cotesto eminentissimo signor cardinale Buoncompagni, a cui vi prego di far sempre presente (quando senza importunità vi cade in acconcio di farlo) la mia vera rispettosissima gratitudine. Io studierò intanto (per saper poi farne buon uso) la nota scientifica de' potenti farmachi de' quali voi arricchite la mia dispensa, e mi regolerò co' magistrali insegnamenti del vostro elegante, cortese e dotto Podalirio: a cui non trascurate, vi prego, di assicurare a mio nome ch'io mi sento sommamente onorato dalla favorevole propensione ch'ei mostra per le mie fanfaluche poetiche. Non vi parlo de' miei incorruttibili cancherini, de' quali non pretendo la distruzione, e perdono loro tutti i fastidi che mi cagionano purché rimangano in equilibrio con la pazienza. Addio, caro gemello, debellate voi i vostri, e non cessate mai d'amarmi e di credermi sempre lo stesso vostro.
     
     
     
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      A GIOVANNI CRISTOFORO AMADUZZI - ROMA
     
      Vienna 17 Marzo 1777.
     
      De' felici talenti de' quali è stata a V. S. illustrissima parzialmente generosa la natura, e delle molte, varie ed elette cognizioni delle quali gli ha la di lei indefessa applicazione lodevolmente arricchiti, mi hanno cortesemente e pienamente informato il degnissimo monsignor nunzio Garampi ed il gentilissimo signor conte Caleppi: e della distinta bontà con la quale V. S. illustrissima mi riguarda mi convince l'umanissimo di lei foglio ed il prezioso dono che mi veggo in esso destinato.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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