Ma la seduzione più violenta, e che più d'ogni cosa mette in agitazione l'animo mio, è il considerar l'amoroso pensiero che vi ha occupato per qualche tempo intorno al vostro gemello scegliendo, ordinando e mettendo insieme una così varia combinazione di merci esquisite e preziose. Io ve ne rendo le più vive ed affettuose grazie: ma così per non abusarne con danno della salute, come perché mi durino lungo tempo queste care testimonianze dell'amor vostro, io farò che una prudente parsimonia me ne sia la regolata dispensiera.
Ricevei qualche settimana fa una cortese lettera della signora Giacinta Betti Onofri: signora che di proprio moto anni sono cominciò ad onorarmi di sue lettere, per le quali unicamente mi è nota. Io gli ho risposto; ed avendomi salutato a nome vostro, l'ho pregata a rendervene il contraccambio con un tenero abbraccio: voi mi direte a vostro comodo se ha eseguita la commissione. Addio, caro Carluccio. La mia testa protesta, e da qualche settimana più impertinentemente del solito: ma a suo dispetto io sono stato, sono al presente, e sarò ostinatamente per tutto il tempo della mia esistenza.
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A FILIPPO PARBONI - ROMA
Vienna 16 Marzo 1777.
A tenore dell'avvertimento che si è compiaciuto darmene il signor marchese Belloni, continuo con V. S. illustrissima l'antico sistema convenuto e praticato fra me e l'onorato suo antecessore, il fu signor Paolo Bindi, pregandola con la presente lettera scritta di mia propria mano a volersi compiacere di pagare al portatore di questa l'ultimo scorso termine della mia nota pensione, ed incoraggirmi con alcun suo comando a ricorrere in avvenire con minor repugnanza alla sua gentilezza per somiglianti favori, e ad accettare in tanto la sincera offerta della costante servitù mia: in virtù della quale incomincio a protestarmi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Giacinta Betti Onofri Carluccio Marzo Belloni Paolo Bindi
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