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A FRANCESCO BELLONI - ROMA
Vienna 26 Marzo 1777.
È colpa dell'eccessiva parziale bontà di V. S. illustrissima la franchezza con la quale io mi trovo assuefatto ad approfittarmene: onde senza rimorsi di divenirle importuno le includo la letterina necessaria all'esazione dell'ultimo termine già scorso della mia nota pensione, con l'indirizzo al signor Filippo Parboni, secondo l'instruzione ch'ella si è compiaciuta di darmene: e nel rinnovarle le mie suppliche di farmene tenere il valore qui in Vienna per la solita via de' signori Smitmer, mi auguro la sorte e l'attività di poterle una volta provare con l'ubbidienza mia la vera ed ossequiosa gratitudine con cui giustamente io sono.
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AD ALESSANDRO YPSILANTIPRINCIPE DI VALACCHIA - BUCAREST
Vienna 28 Marzo 1777.
La generosa e parzial benignità con la quale si degna riguardar l'Altezza Vostra il troppo circoscritto merito delle poetiche mie produzioni, sino a darmene una per me così gloriosa testimonianza nel suo veneratissimo foglio, sarebbe un potente motivo di giustificare in me quella per altro riprensibile epidemica vanagloria alla quale e sono e sarò sempre, come sempre universalmente sono stati sottoposti tutti i miei colleghi in Parnaso; ma sento che tutte le seduzioni del mio amor proprio non bastano per far ch'io tranquillamente mi arroghi come dovute quelle lodi delle quali, solo forse per l'innata sua umanità e per la sua benefica cura di animare, approvandoli, i cultori delle belle arti, con visibile eccesso mi onora.
Un giudice avvezzo, come l'Altezza Vostra, all'original armonia de' gran cantori di Smirna, d'Ascra, di Teo, di Tebe e di Siracusa, è in dritto di far tremare i miei pari.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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