Per consolarmi della perdita del considerabil guadagno che V. S. illustrissima generosamente mi propone, rifletto che potrebbe il mondo avvedersi di quanto il valor del quadro sarebbe intrinsecamente inferiore a quello della cornice, e mi lusingo che la gentilezza di V. S. illustrissima, in vece di recarmi a colpa la mia sventura, mi compatirà nelle mie circostanze ed incomincerà a contarmi con tutta la più ossequiosa gratitudine qual mi dichiaro.
2307
A BALDASSARE PAPADIA - NAPOLI
Vienna 19 Maggio 1777.
Mi congratulo con V. S. illustrissima, riverito signor Papadia, del costante favore ch'ella gode delle nove canore sorelle, e mi congratulo meco dell'affettuosa memoria ch'ella conserva di me, dandomene invidiabili prove con le nuove leggiadre produzioni del suo felice ingegno: cura obbligantissima di cui le professo la dovuta gratitudine. Ella fa cantar così bene la sua Galatea, che dee promettersi lodi e non critiche non solo da me, ma anche da quelli che non possono esser sospetti, come son io, d'una dovuta parzialità. Si conservi con questo poetico vigore che lo fa senza fatica tanto sollevarsi in Parnaso, e continui a riamarmi ed a credermi con gratitudine eguale all'ossequiosa stima ch'io le professo.
2308
A CLEMENTE SIBILIATO - PADOVA
Vienna 24 Maggio 1777.
Della degnissima del dotto scrittore obbligante replica di cui V. S. illustrissima mi onora in data del 9 del corrente, sono i due principali oggetti l'eloquente esortazione a pubblicar gl'inediti scritti miei, e la giustamente amara reminiscenza dello scarso favore prestato a lei dalla Fortuna in un incontro che lo prometteva abbondante.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Papadia Galatea Parnaso Fortuna
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