Oltre di che mi bisogna troppa virtù per non farne abuso: e voi come gemello dovete esser più sollecito della mia salute che delle mie sensuali compiacenze.
Addio, caro gemello: conservate in voi un raro modello degli uomini amabili, probi, generosi e prudenti, merce di cui tanto si scarseggia; credete ch'io perfettamente vi conosco, e che perciò non posso in modo alcuno cessar mai d'esser veramente il vostro.
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A MATTIA VERAZI - MANNHEIM
Vienna 3 Settembre 1777.
La mia grave età, la salute ad essa corrispondente, ed un poco di pratica filosofia, mi hanno da diversi anni in qua costretto ad abbandonare affatto l'ufficioso tenor di vita indispensabilmente necessario a procurare e conservarsi la familiarità ed il favore de' grandi: onde io son divenuto e moralmente e fisicamente inutilissimo istrumento per fare acquisto delle valide commendatizie che V. S. illustrissima desidera; le quali per altro ordinariamente, quasi per tacito universal consenso, non hanno che l'apparenza dell'efficacia. Ma l'onorevole generoso invito a lei fatto dalla nobile Società del Regio Teatro di Milano è prova incontrastabile del distinto credito che colà esige il conosciuto merito di lei: appoggio proprio, e perciò molto più solido di qualunque luminoso altronde mendicato sostegno. Io l'accompagno nella sua gloriosa impresa co' più felici auguri e co' più fervidi affettuosi miei voti, mentre un poco vergognoso della mia insufficienza, ma pieno della solita antica e dovuta stima, con tutto l'animo mi confermo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Settembre Società Regio Teatro Milano
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