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A GIOVANNI BUCCIARELLI - NAPOLI
Vienna 6 Settembre 1777.
A dispetto della persecuzione de' crudeli stiramenti di nervi che tormentano la mia povera testa, non voglio lasciar senz'una almen breve riposta la cortese lettera di V. S. illustrissima, portatrice del Perseo. L'ho letto tutto intieramente e consideratamente; ne ho trovata l'elocuzione nobile, chiara, felice, armoniosa, e fornita a maraviglia di quella non comune concinnità che seconda il mio genio. Le arie mi son tutte parute eccellenti per la musica, ed alcuna d'una bellezza distinta: onde riguardo a queste parti non mi resta che desiderarvi. Vorrei poter dir affatto lo stesso intorno alla tessitura della favola, alla verisimilitudine e costanza de' caratteri, a' gradi per i quali debbono per natura muoversi, crescere e giungere all'eccesso le passioni, all'artificio di informar a tempo lo spettatore degli antecedenti avvenimenti, de' quali è necessaria la notizia per l'intelligenza dell'azione che si rappresenta; ma questi punti avrebbero bisogno d'esame, e perché io non deggio arrogarmi l'autorità d'oracolo convien che i miei pareri non sian sentenze, ma ragioni: e le ragioni, se si vogliono chiaramente esporre, abbisognano di prolissi discorsi che fanno degenerar le lettere in trattati, a' quali fisicamente è impossibile ch'io possa presentemente prestarmi. Sicché compatisca la mia meccanica insufficienza, gradisca la sincerità alla quale i suoi precisi comandi mi hanno, mal mio grado, costretto, e mi creda egualmente sincero quando l'assicuro che il molto di lodevole che ho ammirato nel suo lavoro esige da me a giusto titolo l'infinita stima che ho concepita de' suoi talenti, e con la quale veracemente mi dico.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Settembre Perseo
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