Poiché l'editore di Parigi non è meco obbligato ad altra riconoscenza per il gratuito dono ch'io gli faccio, se non che alla convenuta magnificenza della sua edizione: onde non può vendere ciò che ancor non è suo: e se si aspetta costì che sia terminata e pubblicata l'edizione di Parigi, non saranno più allora inediti gli scritti miei, quali lo stampator Davolio presentemente al pubblico li promette. Deggio finalmente per iscarico di coscienza irformarla ch'io, sempre inetto agli affari di qualunque commercio, sarei pessimo suo commissario. Per dispensar manifesti, per raccogliere associati, per distribuire esemplari e riscuoterne il prezzo conviene aver qui persona idonea come sono i negozianti di libri, fra' quali io non ardirei di scegliere non avendo d'alcuno di essi quell'esperienza che si richiede per esserne mallevadore. Per ultima conclusione la prego di riflettere che a tutti qui ed altrove è nota la mia promessa fatta all'editor di Parigi di tutti gl'inediti miei scritti: e che per conseguenza a quella che ne fa lo stampator Davolio non può prestarsi fede senza evidente discapito del credito della mia integrità. Non posso più dilungarmi: onde confermandole in fretta la grata ed ossequiosa mia stima, termino protestandomi.
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A GIOVANNI RANIERI RASTRELLI - NAPOLI
Vienna 3 Ottobre 1777.
Se i saggi lirici, che alcun tempo fa si compiacque V. S. illustrissima di comunicarmi, mi scoprirono a quale invidiabil segno possa ella in quel genere sollevarsi in Parnaso, il sacro ora meritorio poema del Calvario mi convince del suo vigore anche per dar fiato alla tromba, ed in un così alto e venerabile soggetto che dee far tremare i più coraggiosi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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